Rollin Becker, una vita per l’osteopatia

Nato e cresciuto in una famiglia di osteopati, si appassionò sin da giovanissimo alla materia. Raccontiamo oggi la vita di Rollin Becker.

Figlio maggiore del dottor Arthur Becker, uno degli studenti favoriti di Andrew Taylor Still, Rollin Becker nacque nel 1901 e crebbe sviluppando sin dalla giovane età una passione per l’osteopatia.

Suo padre Arthur era stato docente dell’American School of Osteopathy, dove anche Rollin studiò, laureandosi nel 1932. Iniziò immediatamente a esercitare e dopo alcuni anni in Oklahoma si spostò in Michigan, dove rimase per ben 13 anni prima di trasferirsi definitivamente in Texas, stato in cui visse fino al 1989.

Rollin Becker e gli insegnamenti di Sutherland

Rollin Becker conobbe William Garner Sutherland nel 1944: divenne prima suo allievo e nel 1948, docente dei corsi di osteopatia craniale. Negli anni successivi alla morte di Sutherland, avvenuta nel 1954, Becker ebbe un ruolo chiave nel mantenere vivo il lavoro del maestro.

Venne nominato presidente della Sutherland Cranial Teaching Foundation, incarico prestigioso che ricoprì dal 1962 al 1979. Anche negli anni in cui esercitò direttamente la professione, Becker continuò sempre a seguire Sutherland e i suoi studi.

La filosofia dietro la professione osteopatica

Per tutta la sua carriera, Becker fu un osservatore instancabile e non smise mai di farsi quella che secondo lui era la domanda principale che ogni osteopata dovrebbe porsi: cos’è la salute e qual è il modo più efficace per perseguirla.

Uomo di grande umiltà, rimase convinto per tutta la vita che due aspetti fondamentali del trattamento osteopatico fossero l’empatia verso il paziente e l’ascolto attivo, per aiutare a stimolare il potenziale dei meccanismi auto-correttivi del corpo umano.

La sua filosofia in campo osteopatico poggia sui due concetti di Movimento e Quiete: se la vita non può che essere movimento, il vero potenziale risiede in una quiete che è anch’essa dinamismo.

Questi principi ispirarono tutto il lavoro accademico di Rollin Becker, che venne raccolto in un volume curato da Rachel Brooks, volume diventato uno dei capisaldi dell’osteopatia craniale.

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